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L'immedesimazione dell'attore nel personaggio è fondamentale per la riuscita della recitazione, ma è una complicanza se arriva a essere un'identificazione totale come avviene a Marcello Mastrofino. Marcello è il principale interprete di Finzione e realtà e finisce col sentirsi un tutt'uno con Alfonso Mezzapelle, un personaggio destinato, secondo copione, a rinunciare al suo sogno d'amore e a morire. L'attore è così impressionato dal triste destino del personaggio da avanzare la richiesta di cambiare il copione, e al rifiuto dell'autore, muore egli stesso, realmente, quasi a volere confermare l'avvenuta fusione personaggio-interprete. Il drammatico evento otterrà l'effetto contrario, annullando l'atmosfera coinvolgente che c'era prima, e il prosieguo avverrà nell'assoluto distacco tra finzione e realtà.